I miei primi passi a New York.

A New York, in uno Starbucks del West side, nel 2012 Tiziana Resta scriveva: “Essere obesi non deve essere sinonimo di “brutto”. E’ uno status come tanti altri che deve essere rispettato. Il corpo di ogni persona è come una casa. Nella nostra società, più le case sono piccole, più vengono rispettate e considerate “carine”. Tante donne e uomini sono come tante belle ville ma hanno difficoltà ad arredarsi perchè sono inserite in un “mercato immobiliare” scandito da regole di disuguaglianza. La personalità però di ognuno di noi, oltre ad essere scandita da regole comportamentali che mirano al rispetto VERSO tutti, è LIBERA e tale deve rimanere. Ognuno ha il diritto di costruirsi il proprio castello come vuole. Indipendentemente dai designers che ci circondano. Lo stile non è una formina per fare i biscotti ma qualcosa che viene dal profondo che vive in ognuno di noi. A volte però proprio non c’è. Per la maggior parte delle persone come me, mangiare diventa una prigione. La “pienezza” diventa sempre più un vuoto da riempire e la maleducazione di chi non accetta che stereotipi in forme prestabilite diviene un ostacolo in salita. La mia storia di Ny, parte invece da una casa, che mi ha permesso di incontrare gente bellissima e di liberarmi dalla paura di guardarmi, di uscire allo scoperto come chi ha un sogno da portare avanti come tanti altri. Di camminare per le strade di una città dove ognuno, nessuno escluso, ha la propria magia vitale. Non avrei mai pensato di scrivere per un magazine al femminile la mia storia, di farmi fotografare da un professionista, di guardare verso il basso come una modella, di possedere la forza di tornare a casa mia con una valigia piena di una nuova me.”

Ricordo ancora quando mi sono sentita assolutamente donna a New York. Per la prima volta in un reparto plus size incontravo grucce infinite ricoperte di abiti dalla 2XL in sù. Avevo paura di svegliarmi da un sogno. Appena uscita sulla 7th Avenue, 34 street, entrai nel reparto plus size di Kmart.

Amiche, che paradiso!!!! Costumi da bagno, abiti lunghi, gonne, leggins. Jeans e coprispalla traforati.


La vera sorpresa, oltre all’abbondanza di taglie sono stati i colori. Il nero quasi inesistente se non sugli abiti spezzati o piu’ classici…ma per ciò che riguarda le new entry della summer collection tutto giallo, verde, celeste e fucsia..

La vita di una Manhattan qualunque mi dimostrava che avrei potuto camminare per ore. Con soste. Rapita dalla meraviglia del sentirsi integrate oltre che obbligate al l’integrale.

La mia prima idea di destinazioni comode nasceva qui. Così. Con un’idea di movimento in viaggio alla ricerca di un posto che oltre ad essere condito di attrazioni diventa un posto sostenibile. Ospitale per tutti. Continua…