Mamme a colazione da Tiffany.

Lo dice quella canzone che tinge l’Italia di un mamma solo per te la mia canzone vola…

Se penso a quanti figli ho cresciuto in questi anni di tempo appeso ai fili di piaceri e dispiaceri con una forza attaccata alle mollette da cui facevo svolazzare i foulard di una giustizia combattuta per i diritti di chi non credeva in sé, posso dirvi che sono diventata mamma tante volte.

Tutte quelle in cui ho creduto nel talento di un amico. Nella sua purezza. E nelle risposte corrette donate a chi meritava il contrario perchè nella gentilezza rivedo mia madre. Quello che mi ha insegnato con le sue parole insicure e le mani di burro. Sempre pronte a impastare consigli per vedermi felice al risveglio. Qualsiasi cosa accadeva.


Per tanti anni non ho sentito il mio corpo come un entità vibrante e l’ho lasciato crescere come un giardino in cui piantare fiori, fuori e dentro di lui.

Mi chiedevano se volessi un figlio e io non sapevo rispondere perché la figlia che é in me doveva ancora liberarsi da mille mali.

Ognuno di noi nasce per dimenticare, ricucire, perdonare e sentire il proprio corpo un amico significa anche questo.

Camminare sul proprio confine, su un equilibrio che trema fino a stabilizzarsi. Fino a Cantarne tutto l’amore che gli resta.

Mamme si nasce o si diventa?

Oggi mia madre é li che vola in un cielo fatto di torte che prepara con i sorrisi e i ricordi di chi la amava immensamente.

Oggi non posso assaggiare le sue ricette ma mai ho smesso di sentire il suo profumo, la sua voce, come un forno sa fare con la sua crostata di mele e cannella.

Oggi desidero avere uno e tanti figli, oggi che credo di aver capito che educare una propria creazione significhi prima di tutto toccarla, abbracciarla senza misurare i suoi errori, piuttosto insegnarle il valore della libertà e della condivisione come razzo di pace, missione segreta di un Immortalità naturale.

A tutte le mamme oggi dedico questa canzone che ha segnato la storia della musica italiana, perchè quello che ci distingue anche a quarant’anni non é solo un cognome che ripianta il tuo albero genealogico ma una famiglia che sei stato capace di supportare e amare quando ci si sentiva soli. Quando ci si sentiva diversi. Quando si vincevano delle sfide.

Viva la mamma – cantava Bennato.

Le mamme sono questo anche. Ti abbracciano per la buonanotte, ti dicono che sei brava perchè tutto quello che fai possa indossare un paio di tacchi alti quanto la felicità che ti vuole regalare. Mamma é impreparata. Non sa come si fa ma lo fa con tutta se stessa.

Mamma é colei che colleziona i suoi piccoli risparmi per farti un piccolo regalo che per te é una stella cometa.

Mamma é colei che anche se non sa dirti ti amo ti prepara un buffet di baci sottoforma di appetizer preparati per giorni e notti senza andare a dormire.

Mamma ti difende rinunciando un pò a se stessa, é colei che con uno sguardo capisce quello che provi senza farti troppe domande.Prima di fartene un milione.
Le mamme ci sono per sempre anche quando non ci sono state.

Il mio sogno é questo. Creare una casa famiglia dove continuare ad amare come madre di tutti, condividendo quello che ho imparato.
Una casa vacanze, community, per chi voglia ritrovare se stesso in partenza da ogni parte del mondo, dei propri pesi paesi.

Chiedetemi se voglio essere mamma e oggi vi dico sì, lo voglio cosí. Come potrebbero tante amme che non lo sono ancora diventate. Che lo saranno a breve.

Auguri mamme di oggi, di ieri, auguri mamma, auguri alla famiglia che sarà e resterà anche la mia famiglia.