In Puglia con Il mare di Gianni Comes.

La rubrica di Vanity Fat
Puglia terra gentile. Tiziana Resta incontra Gianni Comes.

Quando si parla di bellezza mi vengono in mente le parole Beauty e Beauté. Un richiamo naturale al suo concetto universale che al centro trova la sillaba EAU (Acqua in francese). Acqua è vita. Un tutt’uno con l’universo. La troviamo nella terra, nell’aria, nell’oceano, nel nostro corpo. Dall’acqua nasce la vita, come Afrodite.

Oggi il mio articolo di Beauty Moving lo dedico al mare. Ci spostiamo dalle sponde di Monopoli al luogo perfetto per ognuno di noi: la consapevolezza. Lungo la strada di aprile, ho avuto la fortuna di incontrare un artista consapevole che ha reso questo mese una vera primavera locale, con vista mare. A far da strada è sempre una rotonda, più che un autostrada, una linea di coincidenze circolari che mi augurano il bentornata da ogni partenza con i pensieri di un artista su strada in valigia.

Sono partita tanti anni fa salendo sul carro di VITO ANTONIO RUSSO, Economista-artista locale che per tanti anni ho studiato affascinata dal suo movimento intitolato Economic Art con il quale ha voluto liberare i principi dell’economia legandoli al mondo dell’arte, valorizzando il capitale umano, i valori dell’uomo alla base di quella piramide del potere che lui già da anni addietro visualizzava come ponte. Ponte fra crisi e progresso. Un progresso che dagli anni 60 era visualizzato come l’antitesi di una fragile evoluzione che solo la creatività, la comunicazione e la formazione avrebbero potuto salvare. La creatività intesa come ponte che unisce i saperi, come comunicazione tra uomo e ambiente, uomo e natura. Che guarda al Valore come ad un sistema di nuovi valori.

Installazione di Vito Antonio Russo
il capitale umano alla base della piramide del valore

Artista che insieme a Nicola Andreace di Massafra fino al tedesco Beuys, ritrovano nella semplicità e nel contatto dell’uomo con le sue origini, la propria spiritualità, con il suo essere artista, una lunga ricerca di libertà a cui eravamo tutti destinati. In cui ci ritroviamo ora e per sempre.
Negli ultimi passi dell’articolo pubblicato sul blog di Vanity Fat, si parlava di turismo gentile, di ospitalità e di viaggio inteso come un modo per riappropriarci di noi stessi, di reinnamorarci di noi, di bellezza universale che esclude canoni e che si lascia scorrere, nel rispetto degli uomini e di ogni elemento della nostra esistenza, con un accento circonflesso sulla parola sostenibilità. La Puglia inizia a strabordare di turisti. Diventa terra di pace. Ricca di mare e conchiglie rappresentate da piccole botteghe d’arte aperte ai passanti, le cui perle sono storie di identità locali che invitano ad entrare ma anche a riflettere, a meravigliarsi, a tornare in se stessi. E’ questo quello che ho provato quando un pomeriggio di aprile ho conosciuto Gianni Comes e la sua storia di pescatore dopo, di artista prima.
Io ho sempre saputo di essere un artista, amavo dipingere, volevo solo dipingere, ma la mia vita e le necessità mi portavano sul mare, a lavorare.”
Come la sua famiglia faceva da anni, Comes era costretto ad essere quello che loro volevano, che la società chiedeva. All’epoca non poteva esimersi da lavorare ma il suo essere consapevole gli ha dato la forza di non perdere i colori dalle mani. Nonostante al rientro, la sera, fosse stanco, con le mani stanche, la sua anima era forte e dipingeva, scriveva, come le onde che si schiantano sul mare anche di notte.

Gianni Comes painter and poet – Monopoli


Nello studio artistico “Il mare nella stanza” di Gianni Comes, painter and poet, a Monopoli, in via Santa Maria n. 3, su pareti di tufo e umidità locale, sono esposte le sue tele, le sue sculture, i suoi libri. Ogni dipinto sembra raccontare un film in bianco e blue, dove le sue visioni danzano su tessuti riciclati. Jeans, tessuti recuperati da ombrelloni abbandonati e altri supporti che sarebbero rimasti dimenticati nel tempo. Appese ad un filo con le mollette, le sue poesie, come indumenti destinati alla pelle di ogni uomo. Ci presenta la luminosità dei suoi dipinti che con la luce artificiale creano un colore e al buio, in controluce, si trasformano in nuova sostanza. La sua gentilezza e il suo parlare semplice avvolge e coinvolge. Più volte ospite di note emittenti televisive, i suoi quadri sono acquistati da Usa, Europa e il suo spazio ospita scolaresche, gruppi di studenti, perché per lui seminare cultura è una delle prime forme di crescita. Trasmettere l’approccio alla bellezza, alla consapevolezza di quello che siamo, di non mollare mai, qualsiasi guerra ci coinvolga, di continuare a credere nella semplicità, nel valore di ogni singola piccola cosa, come elemento radicato che se diventa il nostro stile di vita può diventare porto per altri. Perché – concludo – come sosteneva il pittore tedesco Joseph Beuys: Everybody is an artist.
Tiziana Resta