Ministro del turismo dialoghiamo sulla diversità in viaggio?


Oggi per la giornata mondiale della diversità per il dialogo e lo sviluppo vi propongo un’indagine che apre le porte del nostro viaggio nel mondo in 80 kg da perdere.
Il viaggio a mio avviso é la forma più grande di dialogo tra popoli, culture. Un atto di libertà e di crescita nonché importante bilancia di benessere per chi come me con qualche sacco di chili da perdere trova l’occasione giusta per ritrovare outdoor la voglia di vivere diversamente.
Diversità però non significa stasi. Blocco.
Infatti molte delle mie paure che mi assalgono prima di viaggiare in realtà sono scomode per milioni di persone affette da obesità nel mondo.

Ripercorriamo insieme un articolo del Corriere della Sera:

“Il girovita degli italiani continua ad allargarsi: oltre 23 milioni di persone sono obese. Tra queste, poi, 1 milione e 700mila sono bambini e adolescenti in eccesso di peso. È il dato allarmante emerso dal rapporto Istat realizzato per l’Italian Obesity Barometer Report, che è stato presentato durante il 1st Italian Obesity summit – Changing Obesity™: Meeting organizzato dall’Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) a Roma.

I medici concordano sul considerare l’obesità come una malattia che ha un impatto negativo sia sulla salute sia sulla qualità della vita. Avere un fisico corpulento non è, infatti, soltanto una questione estetica. Essere obesi significa incontrare difficoltà nello svolgere molte azioni della vita quotidiana. Una di queste è, senza dubbio, il viaggiare. Complessità nella prenotazione, sedili troppo stretti, preconcetti o disagio da parte di altri passeggeri che ne condividono la fila. Sono solo alcuni degli scogli che le persone obese devono superare, soprattutto nei voli. A rivelarlo è un gruppo di 4 ricercatori irlandesi (Gerard Flaherty, Rosemary Geoghegan, Ibinabo Gabriel Brown e Francis M. Finucane) che hanno svolto una ricerca pubblicata sul Journal of Travel Medicine, mirata a rilevare simili difficoltà nei viaggi internazionali e a suggerirle all’industria dei viaggi per risolverle.

Il metodo utilizzato è stato quello delle interviste semi-strutturate (Durata: 14-52 minuti) proposte a 12 pazienti, che frequentavano un programma multidisciplinare di modifica dello stile di vita. I protagonisti sono stati 6 uomini e 6 donne di circa 50 anni, con massa corporea classificabile nella categoria “Obesi” o “Gravemente obesi”.

Tra gli intervistati, i disagi più comuni sono risultati essere quelli legati a: strutture e procedure aeroportuali, difficoltà fisiche, imbarazzo sui voli e limitazioni nelle attività ludico-ricreative.

I partecipanti hanno, appunto, rivelato che non riescono a percorrere le distanze tra i punti dedicati al check-in e i cancelli di partenza degli aeroporti, nei tempi concessi dalle compagnie aeree. Poi, hanno reclamato per l’assenza di carrozzine adatte ai viaggiatori oversize come loro. Hanno anche indicato le difficoltà causate da corridoi troppo strettisedili aerei di dimensioni standardcinture di sicurezza senza i prolungamenti necessari e file per le uscite di emergenza tanto strette da bloccare gli altri e restarvi bloccati.

In più, anche se molte compagnie aeree favoriscono il comfort dei viaggiatori obesi con l’acquisto di un posto supplementare, c’è da considerare che il volo non è comunque comodo o finanziariamente possibile.”

Diverse ricerche hanno riscontrato nel grande mondo del turismo complessità in merito a questo argomento.

Il primo viaggio comodo io l’ho fatto in aereo con Wizz Air, destinazione Londra.
Non mi sembrava possibile. Avevo lo spazio giusto tra le mie gambe e il sedile frontale, corridoi più ampi. Di aerei ne ho preso tanti e tutti con l’imbarazzo di dover chiedere l’estensione della cintura. L’emozione che ho provato durante questo volo me la porto ancora in tasca, un senso di felicità che canta “sono uguale agli altri”.

Oggi dunque mi rivolgo a tutti gli operatori del turismo, al ministro del turismo, agli enti pubblici, per iniziare insieme un dialogo sulla creazione di nuovi modelli di accoglienza comuni.
Il turismo porta con sé opportunità di sviluppo impensabili. L’Europa é prima in classifica secondo le statistiche in quanto a meta scelta da milioni di persone, l’Italia continua a difendere il suo brand con fascino, la Puglia esplode di tedeschi, inglesi, americani, che non sono sicuramente
Noti per essere un popolo dalla magrezza facile.

Quale miglior giorno per aprire un dialogo su questo argomento?